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Belladonna of Sadness chiude il FFF 2017

Il capolavoro maledetto del cinema di animazione giapponese, che fece fallire la gloriosa Mushi Production di Osamu Tezuka, torna a nuova vita grazie a un restauro digitale in 4K che ne mette in luce le stupefacenti qualità cromatiche e plastiche.

Circolato per anni in copie carbonare di bassa qualità e con sottotitoli approssimativi, è finalmente ora di rivederlo su grande schermo in tutta la sua magnificenza, senza aver perso un grammo della sua carica visionaria ed eversiva. Non potevamo immaginare nessun titolo più adatto a chiudere in bellezza il FFF 2017.

Belladonna of Sadness è molte cose contemporaneamente: esaltazione della forza, dell'intelligenza e della bellezza femminile, ma al contempo, attraverso le stilizzatissime scene di sesso e stupro mette in scena un violentissimo attacco al corpo femminile. Lo scopo del film è nobile, ma la violenza della messa in scena è talmente radicale da far discuture animatamente, oggi come allora.

Come tutti veri i capolavori "scandalosi", da Ultimo Tango a parigi a Salò, Belladonna of Sadness susciterà clamore ad ogni proiezione pubblica.

 

LA TRAMA

In un medioevo immaginifico, Jeanne e Jean si amano teneramente e vogliono sposarsi. Il feudatario locale, vedendo che Jean non è ingrado di pagare la dote, non solo rifiuta loro il permesso ma violenta e fa violentare dai suoi accoliti la promessa sposa. Disperata, Jeanne entra in contatto con il Diavolo che le promette il potere in cambio dell’anima. Jeanne usa questo potere per portare il

benessere nel suo villaggio ma l’invidia della signora del castello e delle altre donne la condannano all’esilio.

BELLADONNA OF SADNESS - Official Red Band Trailer